Studio Legale Vicinitas – Resta Informato
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Concorsi Pubblici
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Il concorso finalizzato a selezionare posizioni di pubblico impiego è occasione ambita da molti. Tanti sono i concorsi indetti annualmente dagli enti pubblici, e migliaia sono i partecipanti.
Le procedure di accesso al pubblico impiego sono regolate in termini generali dalla normativa nazionale, recentemente oggetto di una riforma volta a migliorare ed efficientare il processo di assunzione (D.P.R. n. 82/2023), la quale detta principi e modalità valide per ogni procedimento di selezione.
Il singolo ente, tramite il bando di concorso, detta le regole ed i criteri di selezione validi per la singola procedura.
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I concorsi pubblici sono procedimenti caratterizzati da una pluralità di fasi
L’avvio si ha con la pubblicazione del bando, atto con cui il singolo ente pubblico esterna il proprio fabbisogno di assunzione, indicando requisiti per la partecipazione, numero, tipologia e struttura delle prove, titoli richiesti, percentuale di posti riservata a determinate categorie di persone, termine di presentazione della domanda di partecipazione da parte del candidato.
Segue la fase di svolgimento delle prove e valutazione dei titoli, variabile a seconda della pubblica amministrazione procedente, ed eventualmente preceduta da una prova preselettiva. La procedura si conclude con l’approvazione e pubblicazione della graduatoria finale.
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L’illegittimità dell’azione amministrativa può presentarsi in ciascuna delle fasi di concorso appena elencate
A volte è il bando a presentare profili di illegittimità. Pensiamo a quelle clausole cosiddette “escludenti”, che limitano o escludono la possibilità per talune categorie di persone di poter partecipare alla procedura, imponendo requisiti del tutto estranei a quelle che sono le finalità dell’assunzione ed il servizio da svolgere.
Più spesso, i profili di illegittimità possono manifestarsi con riguardo allo svolgimento delle prove.
Sono frequenti, ad esempio, i casi di prove fisiche viziate da infortuni occorsi durante lo svolgimento delle stesse, di cui l’Amministrazione non consente la ripetizione. Oppure pensiamo alle modalità e alle condizioni non favorevoli di svolgimento di una prova scritta o orale: magari ti trovi in una stanza piccola, affollata, non arieggiata. È impossibile che tu riesca a dare il tuo massimo. Ipotizziamo, ancora, che tu sia affetto da un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) e non ti vengano garantite le misure compensative più adeguate, peraltro valorizzate dalla recente riforma dei concorsi pubblici.
Oppure, immaginiamo che la prova scritta contenga quesiti erronei o dalla risposta ambigua, in grado di invalidare il tuo punteggio finale (su tale argomento, ti rimando a questo articolo link articolo).
Talvolta, anche i titoli che possiedi potrebbero essere valutati in modo errato o arbitrario da parte della Commissione, e valutati con un punteggio non corrispondente a quello previsto dalle tabelle appositamente predisposte.
Questi ed altri possono essere i profili in grado di fondare un ricorso al TAR avverso gli atti della procedura. Individuale, se i profili di illegittimità riguardano solo la tua posizione, o collettivo, se riguarda un ampio numero di tuoi “colleghi” candidati che lamentano il tuo stesso problema.
Ricordati, però, che ogni situazione è diversa dall’altra.
È necessario valutare con attenzione ogni elemento del caso specifico, prima di decidere le azioni da intraprendere a difesa del tuo interesse a partecipare alla procedura o a collocarti in modo utile in una graduatoria.
Scrivimi per una consulenza o un parere sulla tua posizione, valuteremo insieme il da farsi.
Ultimo Aggiornamento: 1 dicembre 2023
Autore: Avv. Federico Canonici
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